La mia guida di Tokyo
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Updated: September 30, 2020
Quando si pensa a bevande alcoliche giapponesi, molto probabilmente viene in mente il sakè. Di fatto, il sakè si può definire come la bevanda nazionale, prodotta in più di 1200 cantine in tutto il paese e servito in quasi tutti i locali e pub nelle varianti di almeno un paio di marche, ma spesso molte di più. Ottenuto principalmente da riso e acqua, il sakè vanta uno straordinario spettro di sapori, aromi e retrogusti profondi che lo rendono degno di essere la bevanda degli dei.
Un modo divertente di assaggiare vari tipi di sakè è scegliere un ‘kaku-uchi’, cioè un bar dove si degusta al banco. Chiedendo consiglio al personale del locale, sarà facile trovare ciò che più si addice al proprio palato e, nello stesso tempo, conoscere le cantine e i produttori. In questo modo, si assapora non solo ottimo sakè, ma anche la storia decennale o secolare da cui deriva ogni prodotto.
I quattro sakè bar presentati qui propongono tutti un’ampia selezione di sakè e di altri alcolici e lo staff che parla inglese darà volentieri preziosi consigli. Questi bar-negozi sono l’occasione giusta per capire i propri gusti in fatto di sakè gustando stuzzichini sapientemente abbinati.
Imadeya Ginza, nel lussuoso grande magazzino Ginza Six, propone un’altrettanto lussuosa esperienza con una straordinaria varietà che conta circa quattrocento tipi di sakè, tra cui quelli di marche di eccellenza quali Komyo, Niizawa e Dassai Migaki Sonosakie. Al bancone tirato a lucido si possono gustare dieci sakè diversi in vista dell’acquisto. Lo staff ricco di esperienza darà consigli in inglese, cinese, coreano o spagnolo, aiutando a scegliere il meglio in una bottiglia, o magari due o tre.
Con la prima sede inaugurata a Yokohama nel 1875, Kimijimaya continua a soddisfare la propria clientela da quasi un secolo e mezzo. Nella sua filiale a Ginza, in un ambiente casual e accogliente, e a prezzo ragionevole, si possono provare al banco dieci tipi di sakè. E nei fine settimana ci sono i set da degustazione oppure vini speciali. A tutto ciò si possono abbinare eccellenti stuzzichini come formaggio velato al miso, pastrami d’oca e polpette ‘takoyaki’ al polpo.
Dalla regione del Kyushu, paradiso dei buongustai nel Giappone meridionale, Sumiyoshi Shuhan è fiero portavoce della filosofia “dal campo alla tavola” e ha molto a cuore sia i prodotti che i produttori. Qui, ogni cosa ha una storia propria, e oltre al sakè, la sede a Tokyo propone anche shochu, la specialità del Kyushu che si ottiene distillando riso, orzo o patate dolci. Da provare ci sono anche vini giapponesi e bevande esclusive del negozio, ad esempio la birra Miyazaki Hideji e il cocktail al limone di Sumiyoshi Shuhan. Una volta deciso cosa bere, si passa allo stuzzichino, da scegliere dal menù delle specialità dei migliori produttori del Kyushu.
Da Isego Honten, inaugurato a Sendagi nel lontanissimo 1706, si gusta la storia. La filiale a pochi minuti a piedi dalla stazione Naka-Meguro, propone quasi 400 tipi di sakè, shochu, vino e whisky giapponese. A testimoniare che le qualità del sakè non si possono descrivere, ma solo gustare, il menù al bancone del negozio ha una lista di più di dieci tipi di sakè e shochu, giusto per cominciare il grande viaggio alla scoperta di questo mondo. E per chi preferisce una birra ci sono le specialità artigianali locali tutte da provare.